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Comportamento ed atteggiamenti tipici


QUANDO DORMONO 

galgo dormireVi sarà capitato di vedere il vostro levriero dormire ad occhi semiaperti, sebbene potrà sembrarvi vigile, fate molta attenzione, il vostro galgo potrebbe essersi calato in un sonno profondo. E’ sconsigliabile in tel caso, svegliarlo toccandolo o scuotendolo, dato che questo potrebbe farlo sobbalzare dallo spavento ed innervosirlo. Se proprio siete nella necessità di doverlo svegliare, chiamatelo dolcemente.

Altra peculiarità dei galgos dormienti è il sogno. Non è per nulla raro, infatti, mentre sono tra le braccia di Morfeo, vederli correre, abbaiaiare mugugnare e dimenarsi. Non preoccupatevi con ogni probabilità sognano di rincorrere una preda.

 

ANDARE IN TRANCE (trancing)

galgo tranceUn comportamento del Galgo che merita di essere menzionato nelle informazioni mediche è “andare in trance”. Quando passano lentamente con la schiena sotto rami o foglie sembra che vadano in trance. Possono restare quasi immobili per minuti mentre assaporano la sensazione fisica dello sfioramento. Questo bizzarro comportamento ha causato una certa preoccupazione agli adottanti che potrebbero pensare che si tratti di una crisi. Non è una crisi! Non è nemmeno un comportamento unico del Galgos, è stato riferito anche per altre razze, inclusi bull terriers e basset hounds. Possono essere svegliati con un gentile colpetto, è una caratteristica inoffensiva e non dannosa.

TOTALE BENESSERE 

galgo supinoUn tipico atteggiamento che mostra lo stato di benessere di un Galgo è la posizione che da sdraiato supino lo vede pancia all’aria con tutte e quattro le zampe sollevate da terra.

 

 

 

MORSO NON AGGRESSIVO (nitting)

galgo morsoUn altro tratto comportamentale del Galgos è chiamato morso non aggressivo. Quando un Galgo è felice e ama il suo umano può mordicchiare le sue braccia o il fianco o mostrare i denti davanti. E’ un’espressione di grande felicità ma potrebbe essere scambiata per aggressione. Il morsetto può essere abbastanza forte da lasciare facilmente un livido, così, sebbene sia un vero complimento, è meglio essere prudenti.

 

 

 UN LARGO SORRISO – non è un ringhio (grinning)a

galgo grinningInfine, ecco il “grinning”, un’espressione facciale in comune con altre razze, ma male interpretato. Di solito nel Galgo è un’espressione di sottomissione benché sembri un ringhio. L’indizio è nel linguaggio del resto del corpo e lo fanno quando sono eccitati o felici. Comunque queste caratteristiche non appaiono finchè il Galgo non è stato abbastanza a lungo nella sua nuova famiglia da sentirsi sistemato e rilassato. Un variante è “chiacchierare” e mordere l’aria. Quando un Galgo è contento, può chiacchierare a voce alta, battendo i denti come se avesse freddo. Si può vedere un Galgo fare questo quando è l’ora del pasto o quando il suo umano torna a casa. Battere i denti è simile al morso non aggressivo, ma invece di pizzicare la vostra pelle, pizzicano l’aria. Di nuovo, anche questo atteggiamento può venire male interpretato come aggressivo quando non lo è. Non è diretto a voi, ma all’aria!

SINDROME DELLA STATUA

galgo statuaViene definito così un atteggiamento tipico dei Galgos nelle situazioni di stress elevato. Il cane sembra in stato di incoscienza, assente, pietrificato. Non riuscite a smuoverli né a richiamare la loro attenzione, né a distogliere il loro sguardo perso nel vuoto.

Questo può accadere per vari motivi e soprattutto all’inizio, quando per loro tutto è nuovo: ad es. una visita dal veterinario, l’ingresso in ascensore o in luoghi sconosciuti, il momento del bagnetto, il dover salire una scala o una vostra assenza improvvisa. La cosa migliore da fare in questi casi è cercare di sdrammatizzare, incoraggiarlo a fare quella determinata cosa con pazienza e dolcezza.
Questo comportamento tende a svanire non appena il cane si ambienta e prende consapevolezza e fiducia di sé e della sua nuova realtà di vita.

L’ANSIA DA SEPARAZIONE

galgo ansiaQuando adottate un Galgo o un galgo è di vitale importanza prepararlo a rimanere da solo;  non tutti soffrono di ansia da separazione, ma la prevenzione e il sapere come comportarsi sono indispensabili.
L’ansia da separazione è l’incapacità del cane a rimanere da solo e si manifesta con abbaio continuo, distruzione di oggetti quali mobili, divani, suppellettili ecc., cacca e pipì in giro per casa, e così via.
Se non si intraprendono azioni correttive il problema può solo peggiorare, a volte l’ansia non si manifesta subito: il cane al suo arrivo è spaesato ed ancora deve capire cosa gli sta accadendo; affezionandosi a voi o a causa di qualche evento nuovo (l’arrivo di un bambino, modifiche nella routine, cambio di casa) potrebbe iniziare ad avere qualche disturbo
È importante non sgridare il cane se si arriva a casa e ci si trova davanti ad un disastro, mantenete la calma ed assumete un atteggiamento neutrale mentre “riparate” i danni.
È nella natura dei cani desiderare fortemente la compagnia umana, non è una loro colpa, quindi iniziate un percorso educativo: il vostro amico ha bisogno di sentirsi più sicuro di sé e meno dipendente da voi.
Fate in modo che la sua cuccia sia estremamente confortevole, non permettetegli di seguirvi ovunque in casa, ma solo quando lo desiderate,  premiatelo — ma non troppo — quando non vi segue e rimane nella sua cuccia;  imparerà che è il posto migliore ove rilassarsi.
Non concedetegli carezze e coccole su richiesta,  resistete ed assumete un atteggiamento indifferente,  avrà tutto l’affetto quando lo chiamerete decidendolo voi.
Iniziate subito a lasciarlo solo per brevi periodi e più volte al giorno:  chiudete la porta della stanza e rimanete in casa,  se inizia a piangere od abbaiare usate un secco No,  quando aprirete la porta rimanete indifferenti alle sue feste,  così come dovrete rimanere indifferenti al vostro rientro a casa.
Abituatelo al fatto che indossare il cappotto e prendere chiavi e borsa non significa che si debba uscire insieme,  siate sempre molto rilassati,  non salutatelo e non parlategli.
Forse vi sembrano atteggiamenti un po’ crudeli,  ma dovete resistere,  lui deve imparare a rimanere anche con se stesso.
Cercate di occupare il suo tempo quando rimane solo:  su questo ci sono mille consigli:  radio o TV accesa,  giocattoli come il kong lo terranno molto occupato.
Non lasciatelo solo per più di quattro o cinque ore,  anche un intervallo con un’uscita di mezz’ora saranno sufficienti,  purchè il cane abbia la possibilità di fare almeno una lunga passeggiata al giorno.
Se avete un giardino controllate perfettamente la recinzione,  in ogni caso l’ansia si può ugualmente manifestare scavando buche o grattando la porta di casa.
Un compagno a quattro zampe molto spesso risolve il problema.
Durante l’adattamento potete ricorrere anche al D.A.P. diffuser: è un piccolo dispositivo elettrico,  totalmente innocuo,  che emana ferormoni tranquillizzanti;  la sua validità non è provata,  ma non è dannoso.
Anche i fiori di Bach possono aiutare,  consultate un esperto.

Un altro rimedio può essere l’uso della gabbia,  a meno che il cane soffra di claustrofobia.
La gabbia deve essere sufficientemente spaziosa,  per permettere al cane di girarsi, ben attrezzata con coperte morbide,  giocattoli ed acqua a disposizione,  il cane si deve sentire al sicuro,  la gabbia non deve essere in nessun caso una punizione.
È appena il caso di precisare che l’uso della gabbia non deve superare le 3-4 ore consecutive e che è meglio far fare una buona passeggiata al nostro amico prima di lasciarlo solo.
L’uso non deve essere a vita,  dopo un po’ potremo provare a lasciare lo sportello aperto in modo da lasciare al cane libertà di movimento nella stanza.
È molto importante iniziare con “il piede giusto”,  cercando di mantenere serenità e calma,  armandosi di tanta pazienza e costanza. I risultati non si faranno attendere!

CON I BAMBINI

I levrieri generalmente amano i bambini.
galgo bambiniSono cani dall’indole dolce e gentile e ben si adattano alla convivenza con i “cuccioli d’uomo” instaurando un rapporto di complicità ed amore che va al di là di ogni aspettativa, a patto che vengano rispettate alcune semplici regole dettate dal buon senso.

Fondamentale, soprattutto per i primi tempi di convivenza nella nuova famiglia, è non lasciare il cane da solo con i bimbi, specialmente se piccoli. Un movimento del cane, fatto anche nella più buona delle intenzioni, potrebbe far cadere il piccolo o farlo spaventare.

Supervisionate sempre i loro comportamenti. Siate sempre attenti e pronti ad intervenire per qualsiasi evenienza. Spiegate ai vostri bimbi che quando il cane mangia o dorme è necessario non disturbarlo. Se giocano assieme, e questo capiterà, state attenti ai comportamenti di entrambi.
I cani non hanno il dono della parola ma sanno esprimersi decisamente bene: osservate il vostro cane... un ringhio, il pelo ritto sul collo e la coda alzata a mò di uncino sono segnali che devono farvi capire che c’è qualcosa che non va e che il vostro nuovo amico sta dicendo al vostro bimbo che è meglio smettere quel gioco.
Intervenite con tranquillità, per non spaventare nessuno. Insegnate ai bimbi quali sono i segnali che devono imparare quando hanno a che fare con il cane.

Se i bimbi sono piccoli, vi consigliamo di non fargli tenere il cane al guinzaglio, soprattutto nei primi giorni di convivenza; avete sempre a che fare con un atleta dotato di una forza poderosa che potrebbe scattare attirato da qualcosa che ha catturato la sua curiosità.
Con un po’ di attenzione il vostro levriero ed il vostro bambino diventeranno compagni inseparabili. Gelosi l’uno dell’altro.

CON GATTI E PICCOLI ANIMALI


galgo gatti1Come sappiamo, tutti i cani, qualunque sia la loro razza, hanno un rapporto di amore/odio con i gatti. Possono adorare il gatto di casa e difenderlo dai pericoli, e contemporaneamente inseguire il micio del vicino con gli occhi fuori dalle orbite.

Per i levrieri, in generale, vale la stessa cosa. La differenza sta nella velocità: se un levriero insegue un gatto è molto probabile che lo prenda, e se le sue intenzioni non sono buone per il povero felino non c’è scampo. Se poi il levriero fa il suo rapidissimo scatto con la testa a distanza ravvicinata non ha nemmeno bisogno di inseguire...

I lurcher e i galgo rescue provengono da ambienti di caccia. Conoscono cani di altre razze e conoscono altri animali che non siano prede. Quindi nella quasi totalità dei casi sanno cos’è un gatto e come si comporta; è molto probabile che riescano ad affezionarsi al micio di casa e che tollerino la presenza di altri felini nel vicinato.

Per i greyhound il discorso è diverso a causa della loro vita da racer. Fin da cuccioli vivono a stretto contatto con uomini e altri greyhound. Non sanno cos’è una casa, non conoscono la vita cittadina, e soprattutto ignorano l’esistenza di altri animali. Oltre a questo, si allenano continuamente all’inseguimento dello zimbello (la lepre meccanica), cioè di un piccolo animale, e ricevono premi e coccole quando riescono a prenderlo.
Occorre quindi prestare molta attenzione quando si introduce un piccolo animale ad un greyhound. Con i cani di piccola taglia è semplice: abbaiano e hanno un odore in qualche modo familiare, quindi vengono identificati in fretta come “cugini”. Con i gatti non è così facile: per il greyhound un gatto, una lepre o uno zimbello sono la stessa cosa (una preda), e lui deve inseguirli e prenderli.
Questo non significa che tutti i greyhound siano degli sterminatori, conosciamo molti esempi di convivenza pacifica. Per alcuni greyhound è impossibile vivere con un gatto, per altri bisogna stare attenti finché non si instaura una forma di tolleranza reciproca — anche il gatto può non gradire le attenzioni del cane e reagire a sorpresa —, per altri ancora si inizia dall’indifferenza e si arriva velocemente alla simpatia.

CONSIGLI PER L'INCONTRO LEVRIERO/GATTO

galgo gatti2Se siete intenzionati ad adottare un Galgo ed avete un gatto — o pensate di prenderne uno — informate l'Ente che ve lo affida al momento della richiesta. Vi aiuteranno nella scelta, indirizzandovi verso un cane che abbia buone probabilità di vivere serenamente con un felino sotto lo stesso tetto.

Vi diamo qualche consiglio per evitare traumi all’inizio della convivenza, ed avere invece un “branco” pacifico dopo i necessari aggiustamenti. Sarà necessario un tempo variabile da alcune settimane ad alcuni mesi, dipende dal carattere dei due animali. Nel caso dei greyhound dovrete seguire questi consigli alla lettera e prestare molta attenzione, per i lurcher e i galgo sarà necessario un tempo di adattamento più breve, ma è bene iniziare con queste precauzioni.

  • Non tenete il gatto in braccio durante i primi incontri. Potreste ricevere graffi e morsi. 
  • Il levriero deve essere al guinzaglio e con la museruola. Questo è fondamentale, il levriero è velocissimo e se non siete pronti a trattenerlo potreste non avere più il gatto. Se poi riuscite a controllare anche il gatto, in modo che non si avvicini troppo in fretta, tanto meglio. 
  • Osservate con attenzione le reazioni degli animali. Se il levriero alza la testa, si irrigidisce (quando fa così si gonfiano leggermente i lati del collo) e porta avanti le orecchie tendete il guinzaglio e preparatevi a tirare all’indietro. 
  • Se i due animali non mostrano reazioni esagerate, potete farli avvicinare piano piano. 
  • Se il nuovo arrivato deve esplorare il territorio — come indicato nella pagina sull’arrivo a casa — è meglio che lo faccia da solo.  Ripetete l’incontro fra cane e gatto dopo l’esplorazione. 
  • Per i primi tempi è bene che gli animali restino separati,  e che si incontrino alcune volte al giorno.  Quando inizieranno a dimostrare una certa confidenza potrete farli restare assieme,  ma mai senza una presenza umana attenta. 
  • È preferibile per il gatto avere una specie di zona franca. Dategli da mangiare sul tavolo, o su un mobile,  per permettergli di controllare la situazione ed essere al riparo. 
  • Per i primi tempi il levriero dovrà sempre essere al guinzaglio e con museruola — anche in casa — quando incontra il gatto. Quando dimostrerà di non inseguire potrete togliere il guinzaglio,  mentre la museruola va tolta solo quando sopraggiunge l’indifferenza nei confronti del micio. Ad ogni passo,  naturalmente,  dovrete tenere gli occhi molto aperti ed essere pronti ad intervenire. 
  • Ricordate sempre l’uso del “NO!”.  Non c’è comando che i cani riconoscano meglio.  Diteglielo decisi,  con voce ferma ma senza urlare. Da solo può non essere sufficiente,  specie all’inizio, quindi i consigli su guinzaglio e museruola sono comunque opportuni. 
  • Se invece il cane manifesta i comportamenti che desiderate,  quindi non è aggressivo e/o ignora il gatto,  o semplicemente distoglie l’attenzione,  dovrete premiarlo con qualcosa di buono e con coccole a volontà. 

La parola d’ordine per una convivenza serena è “gradualità”.  Dovrete avere la pazienza di fare un passo per volta,  senza avere fretta e lasciando il tempo che si instauri una nuova routine più libera di quella precedente.  Dovrete lavorarci un po’,  ma alla fine avrete il vostro branco composto da umani,  cani e gatti in armonia fra loro.  Ne varrà la pena.

I FUOCHI D’ARTIFICIO

galgo bottiL’usanza di fare esplodere fuochi artificiali per salutare l’arrivo dell’anno nuovo può avere conseguenze traumatiche per i nostri animali,  a volte addirittura mortali.
I canili comunali ricevono moltissime telefonate che segnalano animali impauriti vaganti per le strade dopo il 31 Dicembre;  a causa dello shock e dello stress procurato dai vari mortaretti esplosi durante la notte di Capodanno molti animali si sentono smarriti,  terrorizzati, e spesso diventano inavvicinabili.

Facciamo attenzione dunque,  anche perché la paura dei fuochi artificiali può manifestarsi all’improvviso,  anche in un cane che mai prima aveva dato segni di tensione durante i botti.
I nostri amati quattrozampe tendono a nascondersi in questi momenti, che loro interpretano come “situazioni di pericolo” e possono arrivare — a causa del panico — anche a scappare in strada,  scavalcare recinzioni,  ferirsi durante la fuga fino ad arrivare conseguenze anche tragiche.
Ricordate che il panico genera reazioni incontrollate e quindi potenzialmente pericolose.
Durante la notte di Capodanno non lasciamoli soli,  a maggior ragione se sappiamo che i nostri animali hanno paura dei botti.

Teniamoli sempre d’occhio ma non forziamoli a rimanere con noi se si rifugiano in una stanza o in luogo che loro reputano sicuro.
Imperativo è non lasciarli soli fuori casa.
Sono membri della famiglia a tutti gli effetti e come noi meritano di passare un Capodanno sereno.

STRESS: ECCO COME CI SEGNALANO IL LORO DISAGIO

Osservando il loro corpo

  • testa e orecchie alte 
  • coda portata alta ad uncino 
  • pelo ritto sulle scapole 
  • occhi fissi 
  • espressione del volto tesa 
  • labbra e pieghe facciali portate all’indietro fino a mostrare i denti 

Osservando i loro atteggiamenti

  • 1° grado: sbadiglia, si lecca, si gratta, si lecca le zampe 
  • 2° grado: ansima, suda dal cuscinetti plantari, si sposta in continuazione 
  • 3° grado: mostra segni di irrequietezza, trema, mostra i denti, ringhia